ELEZIONI- SE NEL SUD CROLLA IL PD……

ELEZIONI- SE NEL SUD CROLLA IL PD……

Dopo essere andati dietro ai sondaggi per mesi e dopo esserci fidati dei conduttori televisivi  informati da chi i sondaggi ha continuato a farli, a sparigliare i giochi previsti ha provveduto un “fuorionda” del trio Salvini-Meloni- Fitto prima della conferenza stampa insieme a Berlusconi per offrire una immagine di centrodestra unito.I tre dunque commentavano l’andamento della campagna elettorale e si lasciavano andare a qualche previsione.Ottimista Salvini per la Lega, convinto di superare Forza Italia,rassegnata la Meloni sulla percentuale di FdI ma convinta a sua volta  che il centrodestra ce la può fare, catastrofico Fitto,”quarta gamba del centrodestra”, che annuncia un crollo del PD al sud a vantaggio del  M5Stelle.Salvini sobbalza e accredita al PD un 22%. Si da il caso che Fitto, nono stante la giovane età, è un politico consumato e del crollo del PD non deve aver appreso al bar sotto casa.Non si può,quindi,trascurare il suo allarme  che è tale non perché gli sta a cuore il Pd ma perché ad avvantaggiarsene sarebbe il movimento di Di Maio.Ad essere sinceri una notizia del genere, cioè la possibile conquista a man bassa dei seggi uninominali da parte del M5Stelle, potrebbe anche indurre a un ripensamento i non pochi che ,per non votare PD,avrebbero deciso di restarsene a casa.Punire Renzi per come ha ridotto il partito può anche essere una ragione per non votare PD ma portare acqua al mulino dei 5Stelle sarebbe un errore gravissimo , se vale il convincimento condiviso anche fuori dall’Italia, che  non offrono sufficiente conoscenza,esperienza e competenza per prendere in mano il  governo del Paese.Vale,semmai, il suggerimento di Renzi di turarsi il naso e votare PD perché il rischio di un “crollo” avrebbe effetti devastanti sul quadro politico nazionale.Nemmeno i bersaniani e i dalemiani ne sarebbero contenti.Ci sono mille ragioni per non votare PD ma c’è la possibilità di dare il voto a un altro partito della coalizione di centrosinistra e il danno viene certamente contenuto.E’ il ragionamento che fanno i tanti che hanno annunciato il voto per +EUROPA con Emma Bonino,restando così nel centrosinistra e affidando il proprio voto ad una donna che ,fuori dalle congreghe di potere,  con le sue battaglie ha segnato insieme ai Radicali la conquista di diritti civili oggi irrinunciabili di cui tutti  siamo beneficiari.Rimane il problema del crollo del Pd,se ci sarà, e dobbiamo chiederci perché.La previsione del crollo riguarda anche la Calabria  e c’è chi sta prendendo già le distanze dai feudatari che hanno il controllo del partito.Il dissenso e i maldipancia non discendono soltanto da come sono state gestite le candidature che hanno fatto registrare proteste esplicite,soprattutto a Reggio.Se crollo ci sarà,Oliverio che l’ha spuntata candidando la Bruno Bossio a capolista, incassata l’elezione data per scontata,dovrà rendere conto dei risultati ottenuti dal PD nella regione di cui è governatore.Vincenzo De Luca a Napoli ha avuto la grana dei rifiuti sollevata da FANPAGE, Emiliano a Bari non dovrebbe deludere oltre le aspettative, considerato che c’è D’Alema a giocarsi la partita senza paracadute, in Calabria nessuno ha disturbato Oliverio, nessuno gli ha contestato interventi elettorali, i 90 milioni per il centro storico di Cosenza ha cercato di attribuirseli inventandosi una polemica  col sindaco Occhiuto ma il fatto vero è che “nastri” non ne ha tagliato e risultati non ne ha esibito.Non poteva.Matteo Renzi ha potuto elencare ciò che hanno fatto i governi a guida PD,compreso il suo, trovando anche conferma negli ultimi dati Istat.Paolo Gentiloni e Marco Minniti,consapevoli del gradimento di cui godono per ragioni diverse, si sono visibilmente spesi per trasferire al PD il consenso di cui godono  mentre per Oliverio  e l’intero gruppo dirigente del PD  parla la collocazione della Calabria all’ultimo posto nelle classifiche  di  tutti gli indicatori  socioeconomici.Si dovranno accontentare dei voti clientelari, delle promesse fatte andando in giro per la Calabria facendosi precedere da zelanti dirigenti della cordata regionale come apripista.Sono stati incontri rigorosamente al chiuso per parlare a uditori addopmesticati o comunque già orientati a votare PD.Lo “scontro” col M5Stelle non c’è stato e, a dire il vero,il M5Stelle non ha nemmeno avuto bisogno di aspri confronti,  lasciando che il PD si facesse male da solo.Di questo “crollo”,se ci sarà, come di tutti i crolli elettorali al sud,Matteo Renzi porta una  responsabilità diretta,da condividere con i suoi emissari in Calabria come Guerini e Lotti, perché se da una parte doveva iniziare a rottamare i vecchi gruppi dirigenti e a smantellare i califfati elettorali,era proprio dal sud mentre ha preferito ingraziarseli col risultato che ha già sperimentato col referendum costituzionale.Ha cercato di introdurre qualche cambiamento con le candidature ma è troppo poco.Capirà con ritardo che il risultato di questa indecente e squalificatissima campagna elettorale lo farà il sud, a buona ragione, con le sue emergenze irrisolte ,per la fiducia accordata  e la sua rabbia per le aspettative andate deluse. Per un PD che, in molte occasioni,troppe, ha fatto rimpiangere la peggiore DC.