SE LA MAFIA CONTRIBUISCE AL VOTO COL 30 PER CENTO……

SE LA MAFIA CONTRIBUISCE AL VOTO COL  30 PER CENTO……

La fonte non è un istituto di ricerca ma uno che di mafia si occupa da 30 anni ed è voce ascoltata anche fuori dai patri confini. Come la pensa lui sulla mafia,sulle sue strategie,sulle ricchezze accumulate,sul controllo del traffico di droga lo ha detto in più occasioni anche perché non disdegna di partecipare ai talk show che affrontano il problema. In piena campagna elettorale Nicola Gratteri, capo della DDA a Catanzaro, ci informa che il peso della mafia sul voto del 4 marzo è ragguagliabile al 30 per cento.Semplificando, su 10 elettori 3 voterebbero secondo input e indicazioni mafiose. Dobbiamo ritenere che il dato si riferisce alla Calabria,una realtà che Gratteri conosce in profondità e che rende attendibile il dato.Se così stanno le cose  bisogna interrogarsi sulla rappresentanza politica che uscirà dalle urne il 5 marzo e come individuare gli eletti sponsorizzati dalla mafia.La storia politico-giudiziaria più recente ci ha consegnato numerosi casi di politici che sono andati a bussare ai portoni di boss mafiosi in campagna elettorale, ignorando che i carabinieri filmavano tutto.Ma abbiamo anche appreso, tramite intercettazioni telefoniche effettuate sempre dai carabinieri, che per alcuni boss non era più il caso di sostenere candidati esterni all’organizzazione ma di sceglierli cosi vicini all’organizzazione da rappresentarla direttamente e tutelarne gli interessi.E’ già accaduto ma l’allarme lanciato da Gratteri va molto al di là dei casi verificatisi fino ad oggi,soprattutto a livello regionale.Acquista così maggiore rilevanza quella iniziativa avviata da Marco Minniti finalizzata a impegnare i partiti a tenere alta la guardia circa il pericolo di infiltrazioni mafiose nelle liste elettorali.Vuol dire che il ministro dell’Interno aveva visto giusto. E forse vanno più attentamente interpretate nel PD le candidature che Roma ha respinto creando rancorose e diffuse reazioni. Ora qualcuno dovrebbe spiegare come si fa a impedire che la mafia eserciti il suo 30 per cento di influenza sul voto, diversamente è come se si fosse ufficializzato che nella campagna elettorale in corso “La mafia c’è e lotta insieme a noi”.Senza coppola e senza lupara, con la scheda elettorale.