CANDIDATURE-UN CETO POLITICO DI CUI VERGOGNARSI AGLI OCCHI DEL MONDO…

CANDIDATURE-UN CETO POLITICO DI CUI VERGOGNARSI AGLI OCCHI DEL MONDO…

La si potrà raccontare come si vuole, sostenendo che in tutte le campagne elettorali c’è sempre una caduta di stile,di dignità,di decoro, che emergono inevitabilmente le debolezze e le miserie dell’animo umano e che per una candidatura si è disposti a tutto.Sarà pur vero che è stato sempre così ma in questa campagna elettorale,in questa fase della selezione delle candidature,si è toccato il fondo.Ci si può anche deliberatamente umiliare per servire una causa,proteggere una persona cara,per ottenere altruisticamente benefici che vanno al di là della propria persona ma per una candidatura al parlamento non ci si può umiliare come sta accadendo in queste ultime e arroventate ore per la scadenza dei termini ormai prossima.Raccontano le cronache dell’andarivieni di parlamentari uscenti, dirigenti di partito,notabili dei territori dai quartieri generali dove si decidono le candidature:Milano per il centrodestra e Roma per il centrosinistraPiovono i sondaggi sulle segreterie nazionali e alcuni saranno certamente addomesticati ma, alla fine,i sondaggi possono soltanto influenzare i ragionamenti e non le decisioni finali che restano una prerogativa di chi ha la leadership del partito.C’è da dire che nelle ultime ore alcuni sondaggi di una settimana fa  sono stati ribaltati con indicazioni di segno contrario. In Calabria,per esempio,secondo ultimi sondaggi precipita il centrodestra nelle intenzioni di voto  e il PD viene dato al 15 per cento,pari a 3 parlamentari eletti.Quanto a Liberi e Uguali c’è una rivolta dei territori contro le scelte fatte a Roma e all’imposizione di Nico Stumpo per la Camera e di Broccolo al Senato .Fra colpi di mano e tradimenti la politica è finita nel tritacarne delle risse di potere che non risparmiano nessuno,né ministri,né capicorrente,né peones.Matteo Renzi,che porta la responsabilità politica di questa legge elettorale che ha abbassato ancora di più il livello della lotta politica in Italia, sta lavorando al contenimento del danno che verrà inevitabilmente sanzionato dalle urne.Il PD, che lascia il parlamento con 380 seggi, viene accreditato col voto del 4 marzo di circa 200 seggi.Si comprende che  180 seggi in meno hanno aperto all’interno del PD una “tonnara” delle aspettative di candidatura e alla fine pochissimi possono essere certi dell’elezione. Il resto potrebbe farlo un elettorato giustamente sconcertato e rassegnato.