CANDIDATURE-TUTTO IN MANO AI FEUDATARI DI PARTITO…. LA BUFFONATA DELL’ELETTORE CHE SCEGLIE…

CANDIDATURE-TUTTO IN MANO AI FEUDATARI DI PARTITO…. LA  BUFFONATA  DELL’ELETTORE CHE SCEGLIE…

Si è fatto un gran discutere sul diritto del cittadino elettore di scegliersi, con voto libero e personale,la propria rappresentanza politica in forza di un principio costituzionale  e la legge Rosato,quella con la quale si va a votare il 4 marzo,per certo questo diritto non lo garantisce anzi lo stravolge.Ormai anche nel PD, che questa legge ha fortemente voluto,c’è consapevolezza che  il meccanismo del voto misto ,maggioritario e proporzionale, nonchè le alleanze costrittive  finiranno per danneggiare soprattutto il PD e il centrosinistra per cui nomenclature e feudatari di partiti e movimenti  stanno  disperatamente cercando di contenere il danno, pagando alle alleanze un prezzo pesante in termini di seggi cosiddetti “garantiti”.Le difficoltà maggiori si hanno per i candidati nei collegi uninominali dove vince chi prende un voto in più degli altri  e i voti che prende vanno automaticamente ai candidati del proporzionale,non essendoci il voto disgiunto. Necessitano,quindi,candidati “forti” elettoralmente in quel collegio o quotati per prestigio e autorevolezza. Considerato lo sputtanamento generale dei partiti , la percentuale degli indecisi e la percentuale consolidata degli astenuti , si comprende che il risultato che uscirà dalle urne il 5 marzo  è molto difficile da pronosticare.Quanto ai sondaggi e ai risultati che prefigurano, è meglio essere cauti.Possono influenzare  il voto ma dipende anche dal sangue, politicamente parlando, che scorrerà in campagna elettorale.Non ci saranno i vaffanculo dei 5Stelle, la cui immagine è sempre più quella inamidata e incravattata di Luigi Di Maio, con cappottino cucito a mano, che cerca candidati  fra professori universitari, imprenditori  scontento o delusi, tecnici disponibili e professionisti affermati ma, a quanto pare, la campagna acquisti non sta dando buoni risultati. E questo vorrà dire pure qualcosa al di là dei ruoli di Beppe Grillo e Davide  Casaleggio dietro le quinte.Quanto agli altri partiti  meriterebbero di essere penalizzati per  essersi arrogati  la facoltà e il potere di decidere tutto dall’alto espropriando i territori  di ogni  prerogativa decisionale.Da qui il vergognoso silenzio sulle candidature, di cui non si sa nulla di certo, ad appena una settimana  dalla scadenza dei termini.Fra uscenti e entranti è  un viavai di nomi in libera circolazione.I feudatari locali tacciono,né confermano né smentiscono, assoggettati anche loro alle decisioni imposte  da Roma, sede delle segreterie nazionali. Alla fine i candidati saranno quelli che , nel gioco del potere, sono più funzionali e utili a mantenere o a guadagnare forza contrattuale. Chi sparisce dal gioco,in questa fase,è il cittadino elettore  al quale nessuno chiede quali  requisiti deve avere chi si candida a rappresentarlo. Le primarie, per quanto truccate e manipolate, garantivano una parvenza di partecipazione democratica che,evidentemente, per i timonieri delle segreterie nazionali sono diventate un rischio o un problema.Meglio farne a meno.Per concludere, senza entrare nel merito se in Calabria  Elena Boschi prenderà il posto di Rosy Bindi  e se l’alternanza di genere favorirà la Covello o la Bruno Bossio, se Minniti sarà candidato a Pesaro e Ferdinando Aiello in Puglia, se Roberto Occhiuto sarà capolista nel cosentino e la Santelli nel reggino, se nel collegio di  Paola-Castrovillari sarà candidato Fausto Orsomarso o Andrea Gentile,figlio dell’omonimo sottosegretario,una cosa è certa:il tanto celebrato cittadino-elettore  è stato tenuto fuori da ogni scelta e decisione. Vedremo come risponderanno le urne ma la politica e chi la rappresenta ne esce più sputtanata di prima.