GLI IMBOSCATI DELLA SANITA’ E GLI IMBROGLIONI DELLA 104….

GLI IMBOSCATI DELLA SANITA’ E GLI IMBROGLIONI DELLA 104….

Il salotto televisivo e’ di quelli che puntano al sensazionalismo, all’indignazione costruita, alla denuncia sterile di malefatte che rimane senza conseguenze. Ci riferiamo alla trasmissione “L’arena” condotta da Massimo Giletti su Rai 1 alla quale ha partecipato domenica Masimo Scura,osteggiatissimo commissario  governativo  impegnato a razionalizzare e moralizzare la spesa sanitaria calabrese. Al di là dei limiti della trasmissione, quanto affermato da Scuraha il suo peso e la rilevanza sufficiente perché chi, nelle istituzioni ne ha il compito, si muova di conseguenza.Se è magistrato dedicando meno tempo a chi ruba mandarini o a chi consuma cannabis , concentrandosi se possibile sui comportamenti illegali e socialmente ripugnanti di chi si sottrae alle esigenze operative delle strutture pubbliche imboscandosi in comodi  uffici amministrativi, ricettacolo di clientele elettorali dove il sistema,con l’intreccio delle sue complicità, alleva  i parassiti che vivono sul lavoro degli altri.In Calabria,dunque,il 22 per cento delle unità operative in sanità,cioè 22 operatori su 100, beneficiano di esenzioni dal servizio per ragioni familiari,per come prevede la legge 104 che,opportunamente,riconosce a chi è portatore di particolari e specifiche patologie oppure ha in famiglia persone bisognose di particolare assitenza,facilitazioni sia per quanto riguarda permessi speciali sia per quanto riguarda la sede di lavoro il più possibile prossima alla residenza della famiglia.Ora uno studio condotto al riguardo rivela che,soprattutto al sud, di queste agevolazioni si fa un utilizzo smisurato non compatibile con altri indicatori dello stato sociale e sanitario.Si tratta di imboscati consapevoli,ovviamente dipendenti della pubblica amministrazione, che negli ospedali,nelle scuole e negli uffici invocano e utilizzano,con la evidente complicità di medici compiacenti, le agevolazioni di legge previste per chi ne ha veramente bisogno.E’ come se con un falso contrassegno uno parcheggiasse l’auto negli spazi previsti per i portatori di handicap,impedendo così che chi ne ha veramente bisogno li possa utilizzare.E’ un comportamento deprecabile sotto ogni profilo e se, come ha lasciato intendere Scura,in Calabria non sono pochi i medici ospedalieri imboscati in comodi uffici amministrativi lasciando così scoperte negli ospedali le prime linee dei reparti,viene da chiedersi chi è chiamato a mettervi riparo e chi ha il dovere di sottoporre a verifica,magari a campione,le posizioni di chi sul lavoro utilizza facilitazioni di legge e, nel caso di posizioni mendaci, quali provvedimenti sono previsti.Pare ci sia stato il primo caso di licenziamento per un “furbetto del cartellino”,categoria folcloristica della pubblica amministrazione  che ci ha regalato quello che firma e se ne va al mare e quello che firma in mutande e se ne torna a letto.A Locri- ha affermato Scura- per mettere nell’ASP e sue pertinenze gli orologi marcatempo per regolare entrate e uscite dei dipendenti-si è reso necessario l’intervento dei carabinieri.Sovente,in presenza di fatti eclatanti,di mafia e di sangue,si è soliti affermare che in Calabria lo Stato non c’è o ,in maniera più attenuata,che la sua presenza non la si percepisce.Ecco,nel caso specifico,dopo la denuncia di Scura e le condizioni di perenne emergenza in cui operano gli ospedali in Calabria,chi  dovrebbe muoversi per mettere fine a questa vergogna?