E NELLA PIAZZA DI NETTUNO SI RITORNA AL VAFFANCULO……

Non bisogna mai sparare sulla croce rossa e non è nemmeno una dimostrazione di coraggio scaricare moccoli sul M5S di Beppe Grillo soltanto perchè la sindaca di Roma è andata a sbattere ad appena due mesi dalla sua elezione.La gazzarra mediatica che si è scatenata sul M5S è oggettivamente sproporzionata rispetto al fatto che l’avrebbe generata.In fondo la Muraro, l’assessore nominata all’ambiente e ai rilogo-movimento-5-stellefiuti, deve rispondere di una ipotesi di reato che è tutta da definire e che potrebbe rivelarsi,perchè no, infondata.Non è quindi il profilo giudiziario della vicenda, avviso di garanzia compreso, che ha rilevanza ma i comportamenti che si sono prodotti intorno alla vicenda.Lasciando da parte le polemiche di chi è interessato a contrastare spazio politico e consensi al M5S  è del tutto evidente che all’interno del Movimento è in atto uno scontro durissimo fra cordate di potere che si sono inevitabilmente venute a costituire man mano che esponenti del Movimento sono stati chiamati a ricoprire nelle istituzioni posizioni di responsabilità e di potere.Fatto umanissimo e scontatissimo che avviene in tutti i partiti da sempre e che ne regolano la vita.Il punto allora è che il vertice del M5S , con le sue figure più rappresentative,è entrato in collisione con quella diversità sempre millantata e che dovrebbe avere nella trasparenza dei comportamenti il suo fondamento.E’ accaduto,invece, che tutta la vicenda delle nomine e degli incarichi da parte della Raggi è costellata di informazioni taciute che coinvolgono membri del direttorio. Più di uno all’interno del Movimento ha utilizzato la vicenda per regolare conti in sospeso e modificare gli equilibri interni anche in prospettiva delle elezioni politiche del 2018. E’ risaputo che il M5S è un soggetto politico  ideologicamente non connotato, un movimento appunto dove convivono provenienze di destra e di sinistra amalgamate  dalle pulsioni dell’antipolitica  e dalla condanna di priviklegi,  ruberie impunite e  corruzione dilagante.Questo spiega  perchè il M5S ha potuto mettere insieme  9 milioni di consensi e diventare il secondo partito.Ma per quanto è facile  cavalcare la protesta e la denuncia  è specularmente altrettanto  difficile rottamare e governare all’insegna dell’onestà,della legalità e della trasparenza. La sindaca di Roma avrà pure,per sua ammissione,le “spalle larghe” ma più giorni passano e più comunica una inadeguatezza al ruolo che non può essere compensata ingaggiando personaggi chiave della stagione in cui c’era Alemanno alla guida del Campidoglio.Quel vice-capo di gabinetto,Marra,è una figura inquietante perchè, a quanto pare, chi ha tirato le fila delle nomine e delle revoche è stato proprio lui.Pare che Grillo ne avesse chiesto la testa ma  ha ottenuto soltanto che venisse passato ad altro incarico,perchè la Raggi ha fatto muro.Così come si è rifiutata, a quanto pare, di accogliere la richiesta di revocare  l’incarico sia alla Muraro che a De Dominicis, rispettivamte assesssore all’Ambiente l’una e al Bilancio l’altro.Una situazione complicata e difficile da gestire  che nemmeno Beppe Grillo è riuscito a dipanare.Ed è da queste difficoltà che è nata l’idea di tornare in piazza, scegliendo quella di Nettuno dove Di Battista aveva programmato di concludere il suo tour in motocicletta a sostegno del No al referendum costituzionale. Trasmessa in diretta da SKY las manifestazione ha fatto toccare con mano il disagio del gruppo dirigente  che nemmeno una piazza compiacente di applausi è riuscita a dissimulare.Grillo se lè cavata ricorrendo ai trucchi dell’attore consumato  riproponendo quel vaffanculo liberatorio che ha accompagnato l’ascesa politica del M5S.Ma questa volta il vaffa non ha funzionato. Governare una capitale come  Roma richiede capacità,attitudini e cultura di governo che nel M5S non abbondano.Sotto questo profilo c’è molto da lavorare e questo spiega perchè,strada facendo,si può sbagliare.Le scuse di De Maio non risolvono il problema ma vanno comunque considerate perchè sono una ammissione di responsabilità.Quello che non è consentito è gridare al complotto.Sa di prima e di seconda Repubblica